Contanti e pagamenti elettronici: cosa cambia con il nuovo decreto fiscale

Capita sempre più frequentemente di utilizzare i pagamenti elettronici con diversi strumenti, dalle carte di credito, ai bancomat, ai cellulari con tecnologia NFC, anche per somme ridotte.

La comodità di non tenere contanti in tasca è innegabile, sebbene ancor poco diffusa; pagare elettronicamente è ormai diventato parte della nostra quotidianità, sia offline che online, dove un tema particolarmente sentito è quello della sicurezza delle transazioni, oramai sempre più tutelata da diverse tecnologie.

I pagamenti elettronici risultano essere un interessante strumento anche per la lotta all'evasione, consentendo di tracciare quanti più movimenti di denaro possibile. Ecco perché il Governo, con il decreto fiscale 2020, ha stabilito nuove regole in materia di divieto di utilizzo dei contanti e pagamenti elettronici. Vediamo quali sono.

Le soglie per i pagamenti in contanti

Fino ad ora si potevano pagare in contanti somme fino a un massimo di 3.000 euro, dal 1 luglio prossimo, invece il tetto scenderà a 2.000 euro per poi ridursi ulteriormente a 1.000 euro a partire dal 1 gennaio 2022.

Insomma, entro qualche mese, si potrà pagare in contanti fino a 1.999,99 euro, mentre, oltre tale soglia, si dovranno utilizzare obbligatoriamente strumenti di pagamento tracciabili: assegni circolari, assegni non trasferibili, bonifici, carte di credito, carte prepagate o bancomat.

Attenzione anche ai frazionamenti dei pagamenti: se, infatti, verranno ritenuti forzati o artificiosi (insomma, fatti appositamente per aggirare i limiti imposti dalla legge), si potrà ugualmente incorrere nelle sanzioni previste.

Chi accetterà i pagamenti elettronici

Questo importante cambiamento, nel nostro modo di fare acquisti di qualsiasi genere, comporterà un necessario adeguamento anche per chi dovrà ricevere i pagamenti.

Entro i termini stabiliti dalla nuova legge, infatti, dovranno dotarsi di POS e dispositivi per i pagamenti elettronici le società, le ditte individuali e i liberi professionisti che vendono prodotti e servizi. Insomma, bar, ristoranti, negozi ma anche professionisti di diverso tipo dovranno accettare bancomat e carte di credito.

Una semplificazione non indifferente riguarderà anche il pagamento delle imposte per il quale le pubbliche amministrazioni e i gestori di pubblici servizi dovranno ugualmente adeguarsi dotandosi di appositi sistemi per il pagamento elettronico.

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